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Sicilia torna in zona bianca, cosa cambia e perché è successo
08 Ott 2021 16:24

  • La Sicilia torna in zona bianca.
  • Lo ha comunicato su Facebook il ministro della Salute Roberto Speranza.
  • La zona arancione durava dal 30 agosto.

C’è una buona notizia per la Sicilia. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, su Facebook ha annunciato: “Ho appena firmato l’ordinanza che riporta la Sicilia in area bianca. Dopo le scelte di ieri sulle capienze continua il percorso di graduali riaperture. Tutto ciò è possibile prima di tutto grazie ai vaccini e ai comportamenti corretti delle persone. Dobbiamo continuare su questa strada”.

L’isola era in zona gialla dal 30 agosto scorso sulla base degli indici della pandemia di Covid-19.

Di conseguenza, salta il limite dei 4 posti nei ristoranti e tornano le tavolate al chiuso per cerimonie e matrimoni. Infatti, con la Sicilia in zona bianca ben 4,8 milioni di italiani possono togliere la mascherina all’aperto ma tornano anche le tavolate al chiuso con il superamento del limite massimo dei 4 posti a sedere tra non conviventi in ristoranti, agriturismi e pizzerie.

La Sicilia, nel dettaglio, ha un’occupazione dei posti letto in area medica al 9,9% (la soglia di rischio è al 15%), mentre ha le terapie intensive al 5,4% (la soglia è al 10%), e per di più anche l’incidenza è tornata sotto il valore di 50 casi per centomila, a 47,1. Proprio l’incidenza sotto questo valore, insieme a terapie intensive e ricoveri, è uno dei requisiti per la zona bianca.

IL COMMENTO DEL SINDACO DI PALERMO

Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, ha così commentato la notizia: “Comportamenti incoscienti e ritardi nelle vaccinazioni hanno costretto la Sicilia a vivere in zona gialla. Ormai abbiamo superato questa fase. Finalmente da domani si torna in zona bianca e questo consente di potere sviluppare tutte le capacità della nostra città, anche di attrattiva internazionale. Questo deve indurre a mantenere sempre il massimo della prudenza e ad accrescere il numero delle vaccinazioni. Vaccinarsi nonè solo un contributo alla salute propria e degli altri, ma anche un contributo all’economia della nostra regione e della nostra città”.


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