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Via libera ai lavori per la ferrovia Trapani Palermo via Milo: consegna a fine 2025
17 Ago 2021 07:27

  • Il Commissario straordinario Filippo Palazzo firma due ordinanza per il programma dei lavori
  • Quella tratta è bloccata da otto anni a causa di frane e dissesti
  • Oltre al ripristino della linea, verrà creato un sottovia a Trapani

Arriva il via libera per il ripristino della linea ferroviaria Palermo Trapani via Milo. Il commissario straordinario Filippo Palazzo, nominato dal Ministro delle Infrastrutture, ha emanato due ordinanze che sbloccano i lavori e fissano il cronoprogramma delle attività previste. L’ordinanza è dedicata al “programma generale attività per il progetto ferroviario”.

Gli interventi su quel tratto di rete ferroviaria sono divisi in due opere principali. Il primo è il vero e proprio ripristino della “Palermo-Trapani Via Milo”, nella tratta Alcamo Diramazione-Trapani. Il Commissario ha fissato una deadline per questa opera: dicembre del 2025. Il secondo intervento, invece, riguarda, la realizzazione di un sottovia a Trapani. Anche in questo caso, i tempi sono contingentati e si prevede la consegna del sottovia entro la fine di dicembre del 2013. Nella nota pubblicata dalle Ferrovie dello Stato viene specificato il cronoprogramma delle attività

Cronoprogramma ripristino della “Palermo-Trapani Via Milo”

  • Ordinanza CS di approvazione PD agosto-21
  • Attività Negoziali settembre-21; consegna: 6 febbraio-22
  • Progettazione Esecutiva + VPE febbraio-22; consegna: ottobre-22
  • Fase realizzativa ottobre-22; consegna: settembre-25
  • CVT , preesercizio e AMIS luglio-25; consegna: dicembre-25

Il cronoprogramma  per il sottovia di Trapani prevede invece il completamento dei lavori a fine dicembre del 2023

Un collegamento fermo da oltre otto anni

Quella linea che collega Palermo a Trapani è stata uno dei punti deboli della rete ferroviaria in Sicilia, sospesa da ben otto anni a cause del dissesto idrogeologico del territorio. Il collegamento è stato sospeso nel 2013 perché la terra stava letteralmente inghiottendo quei binari. Questo l’elenco dei danni che convinse i tecnici a dire stop: erosione del fondo degli alvei, erosione delle fondazioni delle pile dei viadotti, instabilità delle scarpate di rilevati e trincee, fessurazioni su opere d’arte esistenti, versanti in frana. Un disastro globale.

Tra polemiche politiche ed occasioni perdute, adesso quella linea può essere ripristinata. La tratta da ripristinare ricade nel novero dei progetti “licenziati” dal Ministero delle Infrastrutture come “strategici” e per questo affidato alla gestione commissariale. Il costo complessivo dell’opera di ripristino è di circa 144 milioni di euro.    


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