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La localization di Airbnb ha il volto di un siciliano
13 Dic 2021 08:57

Un nuovo strumento per rendere Airbnb fruibile da tutto il mondo. È il nuovo prodotto generato dal team di un bagherese, Salvatore Giammarresi. Un progetto lungo un anno che conferma le competenze di un linguista che per far carriera ha deciso di emigrare.

Salvatore Giammarresi, da Bagheria alla California

Giammarresi è rimasto a lungo in Sicilia. Lì ha concluso gli studi, che dopo 12 anni ha voluto coronare con un dottorato in Linguistica Applicata (2005-2008). Già ai tempi dell’università si era interessato ai cosiddetti computer-assisted translation tools, ovvero quegli strumenti che rendono possibile la collaborazione uomo-macchina nel processo traduttivo. Un ambito al quale si era affacciato in tempi non sospetti, nel ’93. Allora aveva lavorato sia come freelance che per aziende che si occupavano di localizzazione, ovvero di “traduzione” dei prodotti in base al luogo e, quindi, le persone a cui devono essere venduti. Come spiega lo stesso bagherese, “localizzare un contenuto non significa solo tradurlo da una lingua ad un’altra, ma comporta anche un adattamento ragionato per renderlo culturalmente, legalmente e funzionalmente consono a ogni paese e lingua in cui il nostro servizio viene proposto”.

Poi, dopo il dottorato, la decisione di andare in California per lavorare con le grandi aziende di Internet. Da allora la carriera del siciliano è stata costellata di grandi successi: prima con Yahoo!, poi con PayPal, nel frattempo il ruolo esecutivo per Translators Without Borders (che ricopre ancora oggi), infine la scelta di Airbnb. Per il portale che può trasformare qualsiasi posto in una casa vacanza lui ricopre il ruolo di “Head of Localization”.

Head of Localization, il lavoro di Giammaresi per Airbnb

Per Airbnb Giammaresi si occupa di coordinare un processo abbastanza complesso, ovvero quello di rendere i servizi della multinazionale adatti ad ogni contesto in cui opera. Questo tipo di ruolo nasce dall’urgenza ormai quotidiana della globalizzazione, spinta sempre più dalla rete, e che per un’azienda online come Airbnb è fondamentale.

Potrà allora stupire che la più recente evoluzione della localizzazione introdotta da Giammaresi sta nell’aver “tolto un pulsante”, come racconta lui stesso a Fortune. La traduzione degli annunci, che fino ad oggi richiedeva “un clic”, adesso è immediata. Così, se oggi un turista italiano cerca un appartamento a New York, il motore di ricerca lo riconoscerà immediatamente come tale e tradurrà il risultato nella lingua giusta. Una rivoluzione apparentemente insignificante, ma che al gruppo di localizzazione ha richiesto un anno di lavoro e una collaborazione con Translated, software house romana.

La rivoluzione italiana della localizzazione

Quanto sia costata non ci è dato sapere. Sappiamo però che lo sviluppo di Translation Engine, questo il nome della macchina traduttiva di Airbnb, ha richiesto la collaborazione attiva e costante del team di localizzazione con l’impresa romana. Come spiega Marco Trombetti, CEO di Translated, a Slator, la macchina di Airbnb si basa su una già esistente. Questa è ModernMT, un progetto open-source finanziato dalla Fondazione Bruno Kessler, l’università di Edimburgo e la Commissione Europea. Con l’unica differenza che il corpus su cui si basa la versione integrata nel sito è continuamente corretto e migliorato dai linguisti che lavorano per Airbnb. “Ciò che è unico è il fatto che, per la prima volta, traduzione umana e meccanica sono simbiotiche e integrate. Ogni singola correzione dal team di localizzazione migliora la traduzione automatica immediatamente”, continua Trombetti.

“Non si tratta solo di rimuovere un pulsante – continua Trombetti – ma di permettere a tutti di esplorare i contenuti in modo nuovo”. La vera sfida, però, sarà la traduzione delle recensioni e tutti quei contenuti creati dagli utenti. L’User-Generated Content (UGC) “è complesso per le intelligenze artificiali perché ciascuno ha uno stile diverso”, continua l’esperto della software house romana. Una serie di difficoltà, però, che pare sia in linea con l’expertise di Giammarresi e della sua squadra. “Quando si gestisce l’UGC, si fa un servizio orizzontale. Bisogna interagire con molte divisioni e stakeholder – spiega Trombetti nell’intervista – La leadership di Salvatore Giammarresi, la sua empatia e la sua capacità di interagire con la dirigenza hanno reso tutto questo possibile”.


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