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“Ora di Futuro”, la nuova scuola al centro della vita degli studenti
12 Ott 2021 13:22

ROMA (ITALPRESS) – La scuola al centro della vita: una comunità nella quale sentirsi protetti e fare esperienze di relazioni, di emozioni, di apprendimento e di internazionalità. La immaginano così i bambini della Generazione Alpha ascoltati dall’Osservatorio 2021 attraverso gli 8.500 elaborati realizzati dagli alunni di oltre 5.000 classi di III, IV e V elementare di tutta Italia. Una scuola in cui si apprende facendo e ricca di tecnologie innovative; una scuola immersa nella natura ed ecosostenibile, dove imparare i ritmi della terra e mangiare in modo sano; una scuola ricca di spazi per lo sport e lo svago che possa offrire un ambiente aperto al mondo e protetto; una scuola capace di fare conoscere ai bambini il mondo circostante attraverso viaggi reali ma anche virtuali.

Sono queste le principali evidenze emerse dalla terza edizione dell’Osservatorio ‘Ora di Futurò – il progetto di educazione che si rivolge a bambini attraverso scuola e famiglia promosso da Generali Italia e The Human Safety Net – che ha analizzato i 2.000 elaborati finali su ‘La classe del futurò realizzati dagli studenti della III, IV e V elementare, valutati da un team di pedagogisti e psicologi su 25 indicatori quali-quantitativi. E’ stato misurato, inoltre, l’impatto sociale delle attività svolte nella scuola con Tiresia/Politecnico di Milano secondo la ‘Teoria del cambiamentò ed è stato misurato l’impatto sociale delle attività svolte nei centri Ora di Futuro insieme a The Human Safety Net con il ‘Sistema di monitoraggio, valutazione e apprendimento MEL’.

Empatia, vicinanza e socialità è la richiesta delle famiglie fragili con bambini da 0 a 6 anni. Dall’Osservatorio Ora di Futuro è emerso un bisogno primario di ascolto, vicinanza e socialità. L’isolamento provocato dal lock-down ha infatti creato situazioni di stress, ansia e disagio psicologico nei genitori e nei bambini più vulnerabili. E’ emersa inoltre la richiesta di affrontare problemi pratici (come la scarsa connessione ad internet, l’assenza di device) che hanno reso difficile il contatto comunicativo continuo.

Dall’analisi degli elaborati condotta da un team di pedagogisti guidati da Roberto Benes, coordinatore nazionale di ‘Ora di Futurò, emerge che i bambini della ‘Generazione Alphà sono ottimisti, anche se quest’anno, dopo due anni di grandi cambiamenti sociali dettati dall’emergenza Covid-19, si è osservata una riduzione del loro impegno diretto per il futuro: il 65,9% presenta infatti un approccio ottimista ma con un atteggiamento più passivo rispetto allo scorso anno. Permane una forte attenzione all’ambiente, con elaborati che si focalizzano sull’uso di energia da fonti rinnovabili, riciclo ed edifici sostenibili – il 70% degli elaborati affronta, infatti, tematiche ambientali – fino a immaginare il lavoro del futuro a tutela della natura. Sono numerosissimi gli elaborati nei quali i bambini immaginano di interagire in modo positivo con gli animali, ricercandone la compagnia.

Come emerge dall’Osservatorio, inoltre, i bambini immaginano un mondo con tecnologie avveniristiche e robot: il 58% degli elaborati ha rappresentato aule tecnologiche. La Generazione Alpha, infine, è internazionale e vuole conoscere il mondo. E’ emersa infatti l’esigenza di viaggi di istruzione, anche virtuali, e di apprendere altre lingue.

Un bambino su tre esprime un particolare bisogno di protezione e manifesta il bisogno di una comunità di cui sentirtsi parte e da cui sentirsi supportato e protetto. La scuola è vista come la comunità dove, attraverso l’interazione continua tra di loro e con i docenti, si costruiscono i propri saperi e la propria personalità. Emerge anche come i bambini chiedano più ascolto agli adulti perchè, a causa dell’esperienza Covid-19, hanno avuto la percezione di aver subito le scelte effettuate dal mondo degli adulti senza che la loro opinione sia mai stata presa in considerazione.

L’osservatorio Ora di Futuro è stato illustrato al Senato alla presenza della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, alla quale la delegazione di 250 bambini, presenti e in collegamento, ha presentato 10 mozioni per la scuola del futuro:

1. Una scuola aperta alle famiglie tutti i pomeriggi affinchè diventi luogo d’incontro e di formazione, anche per loro – Classe IV F, Istituto Comprensivo di Monserrato

2. Una serra fotovoltaica; un laboratorio di cucina che utilizzi le risorse ottenute per la produzione di verdure per la mensa scolastica – Classe V, Scuola paritaria Sacro Cuore di Gesù di Trieste

3. Banchi con pedali per produrre energia pulita e alimentare i tablet in dotazione e la Lim di classe – Classe V B primaria, Comprensivo Moro/Falcone di Adelfia

4. Un orto solidale per finanziare le attività della scuola con la vendita dei prodotti e donare parte del raccolto a famiglie bisognose – Classe IV, scuola Ss. Sacramento di Frascati

5. Dotare ogni scuola di una propria cucina per poter preparare il pranzo giornaliero con prodotti biologici freschi a Km0 – Classe V, Scuola di Prato Sesia

6. Aree verdi e laboratori in ogni scuola, per favorire gli scambi culturali con alunni di altri paesi – Classe IV, Scuola Tommaso Paccini di Albenga

7. Nuove tecnologie per imparare insieme lingue e linguaggi come il Braille e il linguaggio dei segni in scuole sicure – Classe IV B, Scuola E. Zerboglio di Pisa

8. Dotare le scuole di aree verdi per Imparare i ritmi della natura e a rispettare gli animali – Classe IV, Scuola di Moiano

9. Dotare la scuola di Orti didattici sui tetti e pannelli solari – Classe V B, Scuola Ippolito Nievo

10. Spazi destinati a ‘laboratori di riciclò dove raccogliere carta e plastica da riutilizzare per creare nuovi oggetti di uso scolastico – Classe IV A, I.C. S. G. Bosco di Napoli.

L’Osservatorio Ora di Futuro ha evidenziato i nuovi bisogni delle famiglie fragili con bambini di età 0-6 anni. E’ emerso il bisogno primario di ascolto, vicinanza e socialità, anche trascorrendo del tempo insieme alle altre famiglie e condividendo le esperienze. Sono inoltre emerse situazioni di stress, ansia e disagio piscologico dovuti all’isolamento provocato dal lock-down a cui si sono aggiunti problemi pratici, come il collegamento WiFi e l’assenza di device a garanzia di un contatto comunicativo continuo.

La sfida principale dei Centri Ora di Futuro è stata salvaguardare la relazione genitore-bambino, tra l’isolamento sociale imposto dalla pandemia e la vicinanza obbligata genitori e figli: a questo proposito sono state sviluppate strategie di adattamento e processi di resilienza attraverso: 10.000 sessioni di counseling; 2.000 workshop a supporto della genitorialità; 700 visite domiciliari; 1.800 attività di svago; 500 incontri di gruppo; 200 controlli sanitari.

‘I bambini, colpiti più di altri in quest’ultimo anno dagli effetti dell’emergenza sanitaria, sono stati privati di luoghi, di relazioni e di opportunità per la loro crescita e lo sviluppo della loro personalità – ha detto Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato -. Chiusi dentro le mura di casa, privati degli amici, dei compagni, dello sport, costretti a rimanere per ore davanti allo schermo di un computer, hanno certamente vissuto questi mesi con fatica e sofferenza, esprimendo nei confronti degli adulti un urgente bisogno di cura e protezione. Ma nonostante queste difficoltà e questi grandi cambiamenti individuali e sociali, è stata straordinaria la loro capacità di affrontarli. Chiedere ai bambini di immaginare la scuola e la classe del futuro è stata una formidabile intuizione. Ci ha restituito, infatti, un patrimonio prezioso di idee, suggestioni e proposte. Perchè i bambini non sono mai banali e sono in grado di esprimere, anche con un disegno o una vignetta, idee originali e innovative. Sono loro, infatti, che sanno immaginare la scuola di domanì.

‘Ora di Futuro rappresenta il nostro impegno verso le nuove generazioni, perchè sono loro il nostro futuro. Il futuro di tutti. Nasce tre anni fa, facendo dialogare i temi della sostenibilità con la didattica più innovativa. Cresce con il coinvolgimento attivo di ragazze e ragazzi, insegnanti, famiglie, associazioni e istituzioni e crea comunità – sottolinea Marco Sesana, Country Manager & CEO di Generali Italia e Global Business Lines -. I bambini ci chiedono una scuola al centro della loro vita per apprendere, crescere e liberare le loro emozioni. Nei centri di Ora di Futuro incontriamo storie di quotidiana straordinarietà, grazie al gran lavoro fatto insieme alle ONLUS per sviluppare un patto educativo con le famiglie. Ora di Futuro è un seme che sta crescendo, e mai come oggi dobbiamo innaffiarlo, con impegno e ottimismo. L’ottimismo che è la caratteristica principale dei nostri bambinì.

‘La mia scuola del futuro deve rispettare l’ambiente, quindi sul tetto ci sono dei pannelli solari. L’altra metà del tetto è trasparente per vedere quello che succede sopra di noi, per esempio osservare le nuvole e la pioggia che cade. La mia scuola del futuro deve avere un’aula delle emozioni – spiegano gli alunni della classe 3ª della scuola I.C. Don Milani R.Donatelli di Terni -. Qui i bambini possono parlare delle loro paure e delle proprie emozioni, con i compagni, e prendersi cura l’uno dell’altro. L’aula dove si fa lezione è un’aula 3D dove la LIM proietta su tutte le pareti le sue immagini. Ogni banco ha il suo computer che interagisce con la LIM. All’esterno c’è un grande giardino con una fattoria didattica con maiali, mucche, pulcini, galline e gatti. Qui i bambini possono imparare a prendersi cura degli animali e di tutti gli esseri viventi!’.

Il progetto Ora di Futuro ha coinvolto nei tre anni 180.000 bambini, 11.000 classi e 16.500 famiglie. Nel 2021 Ora di Futuro si è arricchito di nuovi contenuti e nuove partnership: ha sviluppato un nuovo modulo sul tema della relazione e dell’inclusione; ha progettato una piattaforma ancora più accessibile per includere i bambini con DSA; ha creato una Community di 550 insegnanti dando crediti formativi a 300 di loro con WeSchool; ha elaborato nuovi podcast sul tema dell’inclusione digitale con Informatici Senza Frontiere; ha donato 500 tablet per le 100 classi più attive.

(ITALPRESS).


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