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L’evaso dai tetti
21 Set 2015 10:03

Ci tenevo tanto a fare una passeggiata sui tetti del Sud. Allora una sera sono “evaso” dalla terrazza di casa delle mie vacanze ed ho iniziato a vagare, al chiar di luna, sui tetti di un paese di mare

Ho percorso tre di essi e mi sono trovato su una terrazza simile alla mia. C’era gente che mangiava. Non si è mostrata meravigliata. Ero io meravigliato per la loro non meraviglia. C’era il papà a capotavola e poi tre figli, una moglie ed una vecchina. “Siediti, bevi un bicchiere di vino con noi. C’è anche del buon formaggio. Racconta, cosa ti è successo? Come mai sei qui? Di la verità, hai litigato con tua moglie…..Siedi, dai, raccontaci tutto.”

“No, volevo fare una passeggiata sui tetti.”

“Dai, non ci crediamo. Forse hai litigato con tuo figlio?”

“Scusate, devo andare.”

E così sono scomparso scavalcando un muretto e riposizionandomi sui tetti. Ne ho percorsi altri quattro e sono approdato in una nuova terrazza. C’era un vecchio che leggeva un libricino rosso, illuminato da un lume antico ed erto. “E lei chi è?”

“Niente, passeggiavo sui tetti.”

“Giusto in tempo per sentire un passo di Tacito. Da solo mi annoio la sera. Quale nume l’ha mandata?”

“E’ stato solo un mio desiderio.”

“Bene, nessuno apprezza più il latino. Mi ascolti.” E prese a leggere per venti minuti.

Lo ascoltai, mi ringraziò. “Non le chiedo cosa pensa di queste parole. Ma ritorni a trovarmi”

“Certo…..ritornerò.” Non sapevo cos’altro rispondere.

Saltai il muro di recinzione e tornai sui tetti. Guardai la luna, era grande e vicina alla terra. Guardai qualche stella e poi notai un gatto che mi sbarrava la strada. Si leccava una zampa, sembrava che avesse appena mangiato. Il gatto si avvicinò e si sfregò il pelo ad una mia gamba.

“Mi scusi, lo scusi, è molto affettuoso.”

“E lei chi è?”

“Ho una terrazza qui di fianco, sono venuto a recuperare il mio gattino. Se non lo faccio mi tocca aspettare ed io voglio andare a dormire. Venga mi segua.”

Mi portò sulla sua terrazza. Era piena di quadri.

“Ma lei è un pittore!”

“Certo, anche se è difficile vivere di arte al Sud, io sono un pittore.”

“Anche mio nonno è un pittore ed è anche un poeta. Soprattutto un poeta. Anch’io sono un poeta ed è stato mio nonno questa sera, per telefono, a consigliarmi una passeggiata sui tetti.”

“Che bel pensiero.”

“Si è vero. Ho conosciuto tanta bella gente vera. Nessuno si è meravigliato, nessuno mi ha cacciato.”

“Certo, qui siamo al Sud. Abbiamo un cuore grande e siamo temprati ai valori della vita. In questi piccoli paesi, sopravvive la nostra morale disincantata ed a volte candida.”

“Comunque giù dalla strada certe cose non accadono.”

“Non è vero. E’ solo che dall’alto le cose belle si notano meglio.”

E così tornai a casa, a ringraziar mio nonno e a scrivere una poesia. Una poesia sui tetti del Sud.


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