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South working, il modello del borgo di Guardia Sanframondi
11 Set 2020 19:19

Da piccolo paese rurale nel Sannio a una delle località più attrattive in Italia, nel giro di pochi anni. Un modello di sviluppo sostenibile che oggi gli economisti internazionali definiscono South-Working.
Il rilancio del Sud e delle aree interne passa dal lavoro agile. Un progetto già sperimentato con successo nel borgo di Guardia Sanframondi (Benevento) da Floriano Panza – alla guida del Comune sannita per 10 anni e coordinatore di Sannio Falanghina “Città europea del Vino 2019” – che ora si può estendere a tutta la Campania.

Il progetto RiAbitare

“Sei anni fa non si parlava ancora di South-Working e non c’era il Covid alle porte – spiega Floriano Panza – ma lo spopolamento dei borghi sanniti era una vera e propria emergenza sociale che minacciava di mettere in ginocchio definitivamente le nostre aree interne, con la partenza di tanti giovani costretti ad emigrare dopo la laurea per trovare lavoro”.
Ora, però, con il progetto RiAbitare – basato sul recupero di immobili e terreni, pubblici e privati, a disposizione dei cittadini che vogliono restare a Guardia – “abbiamo permesso a tanti giovani sanniti di tornare a vivere nella propria terra e a 250 stranieri, soprattutto inglesi ed americani, di diventare residenti. Tante famiglie che oggi, dopo aver investito nel nostro territorio, sono perfettamente integrate nella comunità e rappresentano i nostri ambasciatori nel mondo, lavorando in smart-working per aziende situate in diversi Paesi, grazie anche alla rete wi-fi gratuita e alla banda larga”.

Incubatore e co-working

Una sfida ambiziosa per trasformare anche gli spazi pubblici in un incubatore diffuso con sedi attrezzate per il co-working. “Le conseguenze legate alla pandemia, l’aumento di lavoro agile con il rientro di tanti giovani dalle sedi di lavoro e, in generale, la tendenza degli stranieri a trasferirsi nei nostri meravigliosi borghi, in fuga da metropoli e stress, possono contribuire alla rinascita economica e sociale del nostro territorio. Ma non basta. È fondamentale attivare subito la banda ultralarga per creare nuove startup digitali e valorizzare i nostri prodotti tipici anche su piattaforme e-commerce internazionali, oltre ad introdurre incentivi fiscali e migliorare l’attrattività turistica, a partire dalle infrastrutture materiali ed immateriali”.

Patrimonio Unesco

Oggi, dopo aver dato vita al Distretto del vino Sannio Falanghina – che a Bruxelles ha ricevuto il riconoscimento di Città europea del Vino 2019 e che ha già istituito lo Statuto del Paesaggio rurale ed il primo master dell’Università degli Studi del Sannio dedicato ai professionisti del vino – Floriano Panza è al lavoro per preparare il dossier di candidatura del Sannio a patrimonio UNESCO.

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