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Il calvario fiscale di professionisti e autonomi
22 Gen 2015 06:14

La legge di stabilità 2015 destabilizza i professionisti.

È subito polemica per il nuovo regime dei minimi rivolto a professionisti e autonomi e che prevede una soglia di reddito troppo bassa per i professionisti rispetto a quella di artigiani e piccole imprese.

Il nuovo regime fiscale agevolato dei “minimi” – con imposta fissa del 15% che ha sostituito quella  del 5% (salva la possibilità, per alcune ipotesi, di restare col vecchio regime)– apre aspre differenziazioni tra categorie di lavoratori sostanzialmente simili.

Infatti, se fino all’anno scorso la disciplina fissava il tetto massimo per rientrare nei “minimi” a 30mila euro per tutti, con il nuovo regime forfettario, invece, vengono previste soglie differenziate che partono da 15mila e arrivano a 40mila euro in base all’attività svolta.

I professionisti sarebbero ammessi solo se presentano una dichiarazione con ricavi fino a 15mila euro all’anno; la soglia invece sale a 40mila per i commercianti all’ingrosso e al dettaglio.

Inoltre, per determinare quanta parte dei ricavi debba essere considerata per calcolare l’imposta forfettaria del 15%, saranno introdotti coefficienti di redditività per le varie categorie. Per i professionisti, ad esempio, dovrebbe rientrare il 78% dei ricavi, per i commercianti all’ingrosso invece il 40%.

Il quadro non è ancora chiaro a tutti.

Ma i conti tornano: i professionisti e gli intermediari di commercio si vedranno dimezzata la soglia del fatturato e triplicata l’aliquota fiscale a fronte di zero vantaggi previdenziali. Al contrario, gli artigiani e i commercianti si vedranno avvantaggiati.

“Dalle analisi effettuate emerge con chiarezza che il nuovo regime forfettario prevede delle concrete semplificazioni fiscali, eliminando qualsiasi onere contabile e di comunicazione di dati all’Agenzia delle entrate; i vantaggi economici derivanti dai risparmi di oneri amministrativi sono però completamente mangiati dai maggiori tributi dovuti”. E’ ciò che osserva la Cna in merito agli studi condotti sul regime forfettario previsto dalla nuova Legge di Stabilità.

Da Nord a Sud, tutti gli ordini professionali si sono schierati compatti per chiedere al Governo di rivedere le misure contro ‘le troppe tasse inopportune’.

Al via ora la speranza: tanti sono i lavoratori che – com’hanno ribadito più volte nelle ultime  ore –  aspettano con ansia i provvedimenti ad hoc che il Presidente del Consiglio ha promesso di prendere nei prossimi mesi.


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