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Il futuro dei taxi tra innovazione e cultura
16 Dic 2021 08:38

Innovazione e cultura si incontrano nella Casa dei Tassisti, la sede di Consortaxi, nel cuore di Napoli, in via Ponte di Tappia. “La doppia corsa dei taxi, cultura e squarci sul futuro” è l’evento che si terrà nella sede del consorzio il 17 dicembre a partire dalle 11,30.

Ospite Giuseppe Coccon

L’evento, che vuole offrire una fotografia sul ruolo sociale dei tassisti e offrire degli scenari sul futuro della professione, avrà tra gli ospiti Giuseppe Coccon, manager e autore del libro Taxi Confidential. L’autore racconterà il testo che è una lode a una categoria, spesso ingiustamente bistrattata. Nel suo viaggio in giro per il mondo, con una tappa anche a Napoli, Coccon racconta la grande umanità dei tassisti e il potere dei taxi che diventano un luogo di incontro e di benessere, dove farsi trasportare e conoscere i segreti di un luogo, i dettagli di un popolo e della sua cultura:

«Sono sempre stato attratto dalla magia che possiamo trovare all’interno di un taxi, un luogo-non luogo dove passa ogni giorno tanta umanità, fatta di sorrisi e lacrime, amori e gioie. Taxi: due sillabe sospese tra il noto e l’ignoto dove tutto è possibile», spiega Giuseppe Coccon.

Il futuro dei taxi

Padrone di casa dell’evento, Ciro Langella, presidente di Consortaxi. Nel suo intervento, parlerà del presente e del futuro dei taxi, evidenziando come la digitalizzazione stia cambiando per sempre la professione, anche se per ogni evoluzione, ci sono degli aspetti di continuità che definiscono l’identità dei tassisti, un’identità che resiste alle mode, ai trend, alla forza dei cambiamenti.

«Consortaxi guarda verso il futuro e sta lanciando una serie di novità. Il rebranding dell’azienda va proprio in questa direzione e i nuovi strumenti digitali che metteremo a servizio dei tassisti servono a facilitare la loro vita e quella dei cittadini. Tuttavia, conserviamo un’anima nostalgica che ha fatto la fortuna della professione: l’umanità, la capacità di ascolto, e la volontà di aprire letteralmente il cuore di una città ai passeggeri, che nessuna tecnologia potrà mai soppiantare», spiega Ciro Langella.


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