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Pnrr Missione 1: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
08 Mag 2021 15:32

  • Un pacchetto di investimenti per rendere l’Italia sempre più digitale
  • La missione interesserà Pubblica Amministrazione, Sistema Produttivo, Turismo e Cultura
  • Le priorità: infrastrutture digitali, riforma delle PA, reti a banda ultra larga, nuove procedure di formazione e selezione del personale, tecnologie all’avanguardia e sostenibilità ambientale.

Per dare nuovo slancio alla competitività e alla produttività del nostro Paese il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha destinato alla Missione 1, legata a digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, 49,2 miliardi. Una dote sostanziosa che aiuterà l’Italia a recuperare il gap digitale esistente.

La pandemia ha, del resto, accelerato la transizione digitale in molte sfere della vita economica e sociale, rendendo ancora più evidenti i ritardi accumulati negli anni dalla PA, la scarsa diffusione di competenze digitali, la bassa adozione di tecnologie di alto livello e accrescendo le aspettative di cittadini, residenti e imprese.

Gli obiettivi principali della Missione 1

Tra i principali obiettivi di questa missione ricordiamo:

  • rendere la PA sempre più digitale attraverso riforme strutturali e interventi tecnologici (cloud, interoperabilità dati, servizi digitali, cybersicurezza);
  • investire in competenze, innovazione, promozione del merito e semplificazione dei procedimenti amministrativi;
  • realizzare interventi di riforma e digitalizzazione della giustizia;
  • sostenere la transizione digitale, l’innovazione e la competitività del sistema produttivo, con particolare attenzione alle PMI, alle filiere produttive e alle competenze tecnologiche e digitali
  • dotare tutto il territorio nazionale di connettività ad alte prestazioni;
  • investire in infrastrutture satellitari per il monitoraggio digitale, a tutela del territorio, nell’economia dello spazio e nelle tecnologie emergenti;
  • rilanciare i settori del turismo e della cultura con investimenti orientati alla digitalizzazione e alla sostenibilità ambientale

Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA

La prima componente della Missione 1 punta a trasformare in modo radicale la Pubblica Amministrazione italiana, attraverso una strategia centrata sulla digitalizzazione. In particolare, i finanziamenti previsti dal PNRR saranno utilizzati per:

  • fornire ai cittadini e alle imprese servizi sempre più efficienti e accessibili;
  • investire in infrastrutture digitali, consolidando molti dei data center, distribuiti sul territorio;
  • spingere, attraverso un team di tecnici esperti, la migrazione al cloud delle amministrazioni centrali e locali;
  • garantire la piena interoperabilità tra i dati degli enti pubblici e snellire le procedure amministrative, sulla base del principio once only, secondo cui le PA devono evitare di chiedere a cittadini e imprese informazioni già fornite in precedenza, evitando così la dispersione e frammentazione delle informazioni. In particolare, si vuole estendere l’uso del domicilio digitale e creare una “Piattaforma Nazionale Dati”, in grado di offrire alle amministrazioni un catalogo centrale di “connettori automatici” (le cosiddette “API” – Application Programming Interface), consultabili e accessibili tramite un servizio dedicato;
  • aumentare i servizi digitali e di cittadinanza digitale. L’obiettivo è quello di favorire non solo l’adozione delle piattaforme nazionali di servizio digitale come PagoPA (piattaforma di pagamenti tra la PA e cittadini e imprese) e l’app “IO” (un front-end/canale versatile che mira a diventare il punto di accesso unico per i servizi digitali della PA), ma di introdurre anche nuovi servizi come la piattaforma unica di notifiche digitali, per inviare notifiche con valore legale in modo telematico e di creare un sistema di identità digitale semplice e integrato;
  • innovare l’impianto normativo per velocizzare gli appalti ICT;
  • rafforzare le difese di cybersecurity all’interno di una società digitale sempre più esposta a minacce cyber (frodi, ricatti informatici, attacchi terroristici, ecc.), dando piena attuazione alla disciplina in materia di “Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica”, rafforzando i presidi di front-line per la gestione degli alert e degli eventi a rischio, monitorando la sicurezza degli apparati elettronici e delle applicazioni utilizzate per l’erogazione dei servizi e, infine, assumendo nuovo personale specializzato, sia nelle aree di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria, dedicate alla prevenzione e investigazione del crimine informatico diretto contro singoli cittadini, sia in quelle dei comparti preposti a difendere il paese da minacce cibernetiche;
  • favorire lo sviluppo e l’acquisizione di nuove competenze da parte del personale della PA, attraverso un’ampia offerta di corsi online (MOOC, i.e. Massive Open Online Courses), incentrati su trasformazione digitale, transizione green, innovazione sociale e sulle competenze manageriali. È previsto l’utilizzo di voucher formativi per completare il retraining del personale e la creazione di “Comunità di competenze” (Community of Practice) per sviluppare e diffondere best practice all’interno della PA;
  • favorire l’alfabetizzazione digitale dei cittadini, supportando le fasce della popolazione maggiormente penalizzate dalle conseguenze del digital divide;
  • digitalizzare le grandi amministrazioni centrali come la Giustizia (alleggerimento nella gestione del carico delle cause civili e penali, digitalizzazione dei fascicoli giudiziari, miglioramento dei processi operativi, investimento in capitale umano per rafforzare l’Ufficio del Processo e l’Ufficio Giustizia Amministrativa), il Lavoro (digitalizzazione di sistemi e applicazioni di INPS e INAIL), la Difesa (revisione dei processi interni e degli applicativi del Ministero), gli Interni (digitalizzazione dei servizi offerti ai cittadini) e la Guardia di Finanza.
  • riformare i meccanismi di selezione del personale della PA attraverso procedure di selezione più rapide e semplici, anche tramite il Portale Unico del Reclutamento, che metterà a disposizione delle amministrazioni i profili e i curricula dei candidati, velocizzando così l’attività di preselezione. L’obiettivo è sviluppare all’interno della PA un capitale umano di assoluta eccellenza, reclutando profili tecnici/specializzati, rinnovando i meccanismi di carriera e riorganizzando i modelli di training attuali.
  • mettere in atto una drastica semplificazione burocratica. Una task force temporanea si occuperà di effettuare uno screening, produrre un catalogo completo delle procedure amministrative, ridisegnare i processi e semplificare le procedure in ottica digitale, estendendo i meccanismi di silenzio-assenso, adottando gli strumenti Notifica Certificata (SCIA), favorendo la trasparenza e introducendo un nuovo sistema di performance. In questo contesto, particolare attenzione sarà dedicata alle procedure per l’edilizia e le attività produttive e all’operatività degli sportelli unici (SUAP, SUE).

Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo

La componente 2 della Missione promuove:

  • l’innovazione e la digitalizzazione del sistema produttivo attraverso investimenti in tecnologia all’avanguardia (Transizione 4.0), rivolti alle PMI, in special modo quelle collocate al Sud. L’obiettivo è quello di promuovere la trasformazione digitale dei processi produttivi e l’investimento in beni immateriali, sostituendo l’iper-ammortamento con appositi crediti fiscali di entità variabile e riconoscendo il credito non più su un orizzonte annuale, ma biennale (più stabile), ampliando gli investimenti immateriali agevolabili, aumentando le percentuali di credito e l’ammontare massimo di investimenti incentivati;
  • la creazione di un’infrastruttura di reti fisse e mobili ad altissima capacità, prerequisito indispensabile per la piena realizzazione della gigabit society e per consentire alle imprese di usufruire di diverse “tecnologie 4.0”;
  • gli investimenti in ricerca e sviluppo;
  • i contributi per sostenere gli investimenti in macchinari, impianti e attrezzature per produzioni di avanguardia tecnologica (Allegato A alla legge n.232 del 2016), complementari alle misure Transizione 4.0;
  • l’avvio della riforma del sistema di proprietà industriale, fondamentale per proteggere idee, attività lavorative e processi innovativi e assicurare un vantaggio competitivo a coloro che li hanno generati;
  • il supporto di settori ad alto contenuto tecnologico come quello dell’economia spaziale (il Piano Nazionale include diverse linee d’azione: SatCom, Osservazione della Terra, Space Factory, Accesso allo Spazio, In-Orbit Economy, Downstream);
  • il sostegno di processi di internazionalizzazione, soprattutto con riferimento al Made in Italy, agendo, in particolare, sui servizi offerti dal Fondo introdotto con la legge 394/81 e gestito da SIMEST, che eroga contributi e prestiti agevolati a imprese italiane che operano sui mercati esteri.
  • il rilancio della competitività delle filiere industriali, attraverso investimenti strategici (sia contributi, sia prestiti agevolati), soprattutto mediante lo strumento dei Contratti di Sviluppo, con particolare attenzione alle regioni del Mezzogiorno;
  • la copertura di tutto il territorio nazionale con reti a banda ultra-larga (fibra FTTH, FWA e 5G), portando la connettività a 1 Gbps a famiglie e imprese, ma anche negli enti pubblici, negli edifici scolastici, negli ospedali, nelle isole minori e incentivare lo sviluppo e la diffusione dell’infrastruttura 5G, nelle aree in cui sono disponibili solo reti mobili 3G;
  • la realizzazione di programmi formativi ad hoc per lo sviluppo di nuove competenze, elaborando un modello di riqualificazione manageriale focalizzato sulle PMI e programmi di training su misura per l’aggiornamento professionale nei periodi di cassa integrazione.

Turismo e cultura 4.0

La componente 3 della Missione intende rilanciare due settori strategici per l’economia italiana: la cultura e il turismo. In particolare, gli investimenti hanno lo scopo di:

  • favorire l’accesso universale alle opere d’arte e abilitare iniziative di approfondimento e di divulgazione innovative, attraverso un’infrastruttura digitale nazionale, che consenta di raccogliere, integrare e conservare le risorse digitali, rendendole fruibili al pubblico;
  • creare nuovi contenuti culturali e sviluppare servizi digitali ad alto valore aggiunto da parte di imprese culturali/creative e start-up innovative, per sviluppare un’economia basata sulla circolazione della conoscenza;
  • rimuovere le barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura;
  • migliorare l’efficienza energetica dei cinema, teatri e musei, che spesso si trovano in strutture obsolete, inefficienti da un punto di vista energetico e che generano elevati costi di manutenzione;
  • valorizzare i siti storici e culturali, attraverso appositi interventi che migliorino la capacità attrattiva, la sicurezza e l’accessibilità dei luoghi, non solo dei “grandi attrattori”, ma anche dei siti minori (ad esempio i “borghi”), nelle aree rurali e nelle periferie urbane, per favorire la nascita di nuove esperienze turistiche/culturali e bilanciare i flussi turistici in modo sostenibile, evitando così l’overtourism (sovraffollamento turistico), contrastando lo spopolamento dei territori e preservando il paesaggio. Il “Piano Nazionale Borghi” va, per esempio, in questa direzione, poiché sostiene lo sviluppo economico/sociale delle zone svantaggiate, basato sulla rigenerazione culturale dei piccoli centri e sul rilancio turistico, con la promozione di nuovi itinerari e la valorizzazione di prodotti, saperi e tradizioni;
  • realizzare specifici interventi di recupero del patrimonio edilizio (es. edifici storici rurali) a tutela del paesaggio;
  • valorizzare l’identità di luoghi identitari come parchi e giardini storici;
  • migliorare la sicurezza sismica e la conservazione dei luoghi di culto, restaurare il patrimonio culturale del Fondo Edifici di Culto (FEC) e i siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art) coinvolte da eventi calamitosi. L’obiettivo è ricostruire le strutture che hanno subito danni, predisporre una metodologia per la verifica della vulnerabilità sismica degli edifici e salvaguardare i beni mobili da ulteriori danneggiamenti o furti, allontanandoli dal luogo dell’evento calamitoso. L’investimento prevede la creazione di un Centro Funzionale Nazionale per la salvaguardia dei beni culturali da rischi di natura antropica e naturale (CEFURISC), per un migliore monitoraggio, sorveglianza e gestione dei luoghi culturali;
  • adottare criteri sociali e ambientali minimi per eventi culturali (migliorare l’impronta ecologica di mostre, eventi musicali, festival e diffondere l’utilizzo di prodotti/tecnologie sostenibili);
  • sviluppare l’industria cinematografica, attraverso il rilancio di Cinecittà a Roma, considerato un polo europeo strategico, che può risultare un volano per la crescita delle produzioni cinematografiche e televisive italiane e stimolare l’occupazione nel settore;
  • sostenere, attraverso processi di upskilling e reskilling, la capacity building degli operatori della cultura, per gestire la transizione digitale e verde del settore culturali e creativi. L’obiettivo è quello di incoraggiare un approccio “verde” lungo tutta la filiera e tutelare il patrimonio culturale, incentivando la nascita di nuovi servizi culturali digitali;
  • migliorare le strutture turistico-ricettive e i servizi turistici, accrescendo gli standard di offerta, anche grazie alle nuove tecnologie. Per farlo sono previsti dei fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche, come il Credito Fiscale (530 milioni) per aumentare la qualità dell’ospitalità turistica in un’ottica di sostenibilità ambientale; il Fondo per il Turismo Sostenibile (748 milioni), che vuole incentivare il turismo di montagna (infrastrutture e servizi ricettivi), il settore Business, l’offerta turistica top quality, il turismo sostenibile e l’upgrade dei beni mobili e immobili connessi all’attività turistica; il Fondo Nazionale del Turismo (150 milioni), per riqualificare immobili ad alto potenziale turistico; la Sezione Speciale Turismo del Fondo Centrale di Garanzia (358 milioni) per facilitare l’accesso al credito per gli imprenditori, che gestiscono un’impresa esistente o per i giovani, che intendono avviare una propria attività. Inoltre, è prevista la realizzazione di un HUB del turismo digitale, accessibile attraverso una piattaforma web dedicata, che consenta il collegamento dell’intero ecosistema turistico al fine di valorizzare, integrare, favorire la propria offerta. Infine, la Missione finanzia il progetto Caput MundiNext generation EU. Si vuole creare, in concomitanza con il Giubileo, un itinerario turistico nazionale sostenibile che muovendo dalla Capitale porti il turismo lungo i percorsi nazionali spesso meno noti ma non meno unici, fornendo un’offerta differenziata in base al target (dal pellegrino, dalla famiglia, dal lavoratore a chi è interessato a un turismo esperienziale, di avventura o enogastronomico). Il progetto mira alla formazione e creazione di nuovi posti di lavoro nel settore turistico per gestire i complessi restaurati, ad alleviare la congestione delle grandi attrazioni culturali e alla creazione di un’APP turistica, che racchiuda informazioni turistiche, culturali e logistiche, progetti di inclusione e partecipazione;
  • riformare l’ordinamento delle professioni delle guide turistiche.

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