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Il Sud non è (ancora) un luogo per giovani: la conferma dai dati Istat sui Neet
07 Set 2021 08:52

  • Torna a crescere il numero di Neet in Italia, leggera flessione al Sud
  • Maglia nera Neet per l’Italia è la città di Crotone: il 48% dei giovani è Neet
  • Anche in Sicilia dati gravi: Catania, Caltanissetta e Messina sfiorano il 40%

I guru della statistica li chiamano Neet: sono i giovani che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in percorsi di formazione. Se c’è un dato che spiega dove stiamo andando, la rilevazione sui Neet è il paradigma migliore. L’acronimo vuole dire “Not in Education, Employment or Training”. I dati Neet dell’Italia sono drammatici. E non solo per colpa della pandemia.

Neet significa: Not in Education, Employment or Training

La quota dei giovani Neet tra i 15 e i 29 anni è tornata a salire nel 2020, dopo anni di diminuzione. Il dato è stato fotografato dall’Istat, l’istituto nazionale di statistica che ha analizzato i dati e le variabili “Bes”, ovvero gli indicatori dei bisogni educativi specifici. L’anno del Covid ha alzato di un punto percentuale il numero indice. In Italia, i Neet sono di nuovo il 23 per cento del campione di riferimento.  La situazione non è omogenea in tutta Italia. Nel 2020 i dati dei Neet sono cresciuti al Nord ed al Centro. Ma per il Mezzogiorno è una magra consolazione. Quasi il 33 per cento dei giovani del Sud sono Neet. Maglia nera la città di Crotone, dove a questa categoria del disagio si iscrivono la metà dei giovani residenti.

Nel Mezzogiorno un esercito di Neet

Il trend  di crescita è accentuato al Nord (16,8%; +2,3 punti) e al Centro (19,9%; +1,8 punti) e,  come detto, il Mezzogiorno registra invece una contrazione modesta (-0,4 punti). Ma è quasi impercettibile perché i Neet del Sud sono il doppio rispetto a quelli del Nord. Il dato esatto di giovani meridionali tra i 15 e 29 anni che non studia, non lavora e non è impegnato in corsi di informazione è del 32,6%.

In questa classifica che mette a nudo la totale inconsistenza delle politiche attive per i giovani, la Sicilia è il peggior luogo possibile dove i giovani possano vivere: la quota di Neet tocca il 40% a Messina, Catania e Caltanissetta, anche se la maglia nera è Crotone, con il dato record del 48 per cento. Nel Mezzogiorno ci sono soltanto due province a rappresentare l’eccezione. A Matera il dato dei Neet si è ridotto in pochi anni arrivando al 24,5%, con meno 8 punti percentuali rispetto al 2010. Anche Brindisi ha fatto passi avanti passando, nello stesso lasso di tempo al 28,9% dal 36,8%. E’ forse un caso che la ripresa occupazionale del settore giovanile sia avvenuta in due aree che hanno investito risorse in cultura e nella valorizzazione dei plus del territorio?

Che fine faranno i fondi Next Generation Ue

Tutto questo accade mentre la politica si occupa di modulare con il bilancino le risorse che arriveranno dall’Unione Europea per la ripartenza post covid 2019, la provenienza di gran parte di quelle risorse viene oscurata dalla narrativa mediatica. I debiti che gli Stati Europei stanno contraendo per ripartire sono l’ipoteca sul futuro delle prossime generazioni. Anche perché, quella massa di denaro proviene in parte significativa dal programma Next Generation Ue. Il titolo del programma spiega già a cosa sarebbero dovuti servire.


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