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Incubatori di impresa, il Sud indietro ma crescono le startup incubate
16 Apr 2021 07:04

  • Solo il 19% degli incubatori di impresa si trova al Sud e nelle Isole
  • La Lombardia è la regione che ospita il maggior numero di incubatori, con il 26% del totale
  • Crescono le startup incubate al Sud e nelle Isole: dall 6,5% del 2019 al 9% del totale nazionale

Gli incubatori di impresa stentano ancora a decollare al Sud e nelle Isole. Solo il 19% di queste realtà si trova in questa area, contro il 57% dell’Italia settentrionale (il 23% nel Nord Est e il 34% nel Nord Ovest) e il 24% nel centro. La Lombardia è la regione che ospita il maggior numero di incubatori, con il 26% del totale, seguita dall’Emilia Romagna, con il 13%, e il Lazio con il 9%.

Al Sud gli incubatori di impresa sono così distribuiti: due in Sicilia, uno in Calabria, due in Basilicata, quattro in Puglia, quattro in Campania e due in Sardegna. In quest’area crescono però le startup incubate: erano il 6,5% nel 2019 sono ora il 9% del totale nazionale.

Sono numeri che emergono dal Report sugli incubatori/acceleratori italiani realizzato dal team di ricerca Social Innovation Monitor (SIM).

Dal report emerge che rispetto all’anno scorso si è verificato un aumento del numero di incubatori individuati in Italia: da 197 a 212 (vale a dire una crescita del 8% circa).

L’analisi degli incubatori di impresa

I dati mostrano come poco più del 60% degli incubatori italiani abbia natura privata. Solo il 16% è gestito esclusivamente da amministrazioni o enti pubblici. La media dei fatturati della popolazione degli incubatori italiani è di 1,76 milioni di euro, ma essa subisce una crescita a causa di un piccolo numero di incubatori di grandi dimensioni. Infatti, la mediana, notevolmente inferiore, è pari a 360 mila euro di fatturato.

Rispetto all’anno scorso (fatturato medio della popolazione pari a 1,98 milioni di euro), c’è stata una leggera riduzione del fatturato medio per incubatore ma, al contrario, la mediana è leggermente aumentata (mediana fatturato dell’anno scorso uguale a 0,35 milioni). Le stime indicano come gli incubatori italiani nel 2019 rappresentino un mercato di circa 373 milioni di euro.

Più della metà degli incubatori (59%) sono stati costituiti a partire dal 2013. Il fenomeno dell’incubazione in Italia, infatti, risulta essere recente.

Caratteristiche degli incubatori di impresa italiani

Nel 2019 sono stati creati 9 nuovi incubatori (e alcuni incubatori nati negli anni precedenti hanno cessato le loro attività). Il picco di nuovi incubatori si è avuto nel 2016 probabile per effetto del crescente interesse verso l’innovazione e l’imprenditorialità anche da parte dei soggetti privati.

Gli incubatori hanno normalmente dimensioni piccole in termini di dipendenti (circa l’82% ne possiede meno di 8). Rispetto all’anno scorso si è riscontrata una leggera crescita della media di dipendenti (l’anno scorso pari a 5,6) ma la mediana è rimasta identica. La stima attuale di dipendenti degli incubatori italiani è di 1.219. Circa il 73% degli incubatori (62 incubatori) ha supportato al massimo 25 team imprenditoriali e organizzazioni. Rispetto all’anno scorso, si riscontra un aumento del numero medio ma una leggera diminuzione della mediana di team imprenditoriali e organizzazioni incubate.

Servizi offerti dagli incubatori di impresa

I servizi offerti dagli incubatori di impresa italiani sono: accompagnamento manageriale (come redazione di business plan, costituzione societaria, sviluppo modello di business, mentoring, marketing e supporto alle vendite, internazionalizzazione); spazi fisici (inclusi servizi condivisi); formazione imprenditoriale e manageriale; supporto alla ricerca di finanziamenti (incluso aiuto nel dialogo con gli investitori); servizi amministrativi, legali e giuridici; supporto nella gestione della proprietà intellettuale; supporto nello sviluppo di relazioni networking (ad esempio, con centri di ricerca, università, enti statali, aziende ed altre imprese incubate); supporto allo sviluppo e allo scouting di tecnologie; servizi di valutazione dell’impatto sociale delle incubate; formazione e consulenza su business ethics e Corporate Social Responsibility.

Le organizzazioni incubate

La principale tipologia di organizzazioni incubate è composta dalle imprese for profit (80% in aggregato). Per quanto riguarda i finanziamenti di queste organizzazioni incubate, rispetto all’anno scorso, la media e la mediana dei finanziamenti ricevuti dalle organizzazioni incubate si sono ridotte considerevolmente passando da 3,3 milioni di euro a 1,99 milioni per la media e da 0,4 milioni di euro a 0,2 milioni di euro per la mediana. Sul fronte della divisione dei costi operativi degli incubatori, quelle maggiori sono quelle relative alla gestione della struttura e servizi generici e ai servizi di accompagnamento imprenditoriale e tecnici, come ad esempio assistenza legale, amministrativa o contabile. I settori più rappresentati per le organizzazioni incubate a significativo impatto sociale sono quelli relativi alla protezione dell’ambiente e degli animali, e della salute e benessere. Le stime indicano come i team imprenditoriali incubati in Italia siano stati circa 2366, mentre le startup incubate circa 3064. Si stima che le startup incubate abbiamo offerto lavoro a 6128 dipendenti e che abbiamo un fatturato totale di circa 499 milioni di euro. Le cifre sono in diminuzione rispetto all’anno precedente.

La distribuzione geografica delle startup incubate

Quasi l’80% delle startup incubate si trova in Italia settentrionale. In particolare circa il 51% nelle Regioni del Nord Ovest. La Lombardia è la Regione in cui si è riscontrato il maggior numero di startup incubate (il 30% del totale) seguita dal Veneto (18%) e dal Piemonte (16%). L’area meridionale e insulare rappresenta la zona in cui il numero di startup incubate è minore.Però, rispetto all’anno scorso, si riscontra una maggiore rappresentatività delle startup incubate nel Sud e Isole (percentuale dell’anno scorso uguale a 6,5%).

I settori delle startup incubate

Circa il 40% delle startup incubate opera in servizi di informazione e comunicazione. Il secondo settore più rappresentato riguarda le attività professionali, scientifiche e tecniche (24%). Il 16% opera in attività manifatturiere. Rispetto all’anno scorso sono aumentante soprattutto le startup

incubate del settore noleggio, agenzie di viaggi, supporto alle aziende (l’anno scorso la percentuale era del 3%). In circa l’86% delle startup incubate, il numero di dipendenti è inferiore a 5. Circa per il 4% dei casi il numero dei dipendenti è superiore a 10. In circa il 42% delle startup incubate, il fatturato non supera i 25 mila euro, mentre il 39% presenta un fatturato maggiore ai 100 mila euro.


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