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La truffa con l’acqua di Medjugorje
26 Mar 2014 08:56

Chiederanno il giudizio abbreviato tre dei cinque imputati per le presunte promesse di cure miracolose con acque ‘magiche’ dai santuari di Medjugorje e Lourdes.

L’istanza verrà avanzata il 9 maggio. L’udienza davanti al gup Paola Moscaroli è slittata per un difetto di notifica.

L’abbreviato verrà chiesto, tra gli altri, da Enza Maria Ciccolo, 73 anni, la biologa titolare dello studio Giba (Gruppo di ricerca idrofrequenziale per il riequilibrio bioenergetico dell’individuo e dell’ambiente) sequestrato nel 2012 a Numana dai carabinieri del Nas che apposero i sigilli anche ad altre tre ‘filiali’ di Bari, Milano e Venezia.

La donna, difesa dall’avv. Paolo Pauri, è ricoverata in ospedale per gravi problemi di salute. Ha fatto sapere di essere molto dispiaciuta: non potrà spiegare in un processo di non essere una ‘maga’ ma una persona seria con molte pubblicazioni scientifiche alle spalle.

E’ accusata di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ed esercizio abusivo della professione medica.

Sarà abbreviato anche per la figlia della Ciccolo, Cinzia Valente, 41 anni, e per Teonisto Alabò, 65 anni, di Venezia, gravato dell’accusa associativa.

Nella prossima udienza decideranno il da farsi le altre due imputate Mariangela Di Cagno, 90 anni, di Bari e Vittoria Semenza, 79 anni di Milano. Anche loro respingono le accuse.


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