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L’Italia cresce ma il Sud meno e aumentano le disuguaglianze
14 Dic 2021 11:43

L’Italia cresce ma non tutta: se l’economia del Nord sta provando a rialzarsi il Sud come al solito arranca. Insomma è il Paese europeo dove pià elevate sono le disuguaglianze, e nel 2020 ha subito il calo più elevato nel tasso di attività lavorativa femminile: sono stati persi quasi due punti a fronte di una sostanziale stabilità nella media Ue. Inoltre, il 23% dei giovani tra i 15 e i 29 anni è Neet, ovvero non impegnate nello studio, né nel lavoro né nella formazione. E’ pertanto fondamentale favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, anche sfruttando le opportunità fornite dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e il ruolo dei privati nel supportare il Terzo settore. E’ quanto emerso durante la presentazione della ricerca Ipsos sulla solidarietà post-Covid, delle analisi del Chief economist Intesa Sanpaolo Gregorio De Felice sulla situazione socio-economica del Paese e del documento “I Colori dell’Inclusione” che nasce in Intesa con lo scopo di individuare i trend su cui innestare e orientare le iniziative della Banca in coerenza con il cambiamento sociale in atto nel Paese.

Gli interventi

All’evento sono intervenuti, oltre a De Felice, Nando Pagnoncelli, presidente IPSOS, Elena Jacobs, Responsabile Valorizzazione del Sociale e Relazioni con le Università di Intesa Sanpaolo, Flaviano Zandonai, Sociologo, open innovation manager nel settore nonprofit e dell’impresa sociale, Tiziana Ciampolini, membro Forum Diseguaglianza e Diversità, Presidente S-nodi; Richard Zatta, Responsabile Direzione Global Corporate, Divisione IMI Corporate & Investment Banking Intesa Sanpaolo e Don Marco Pagniello, Direttore Caritas Italiana. L’incontro è stato condotto e moderato da Vincenzo Morgante, Direttore di TV2000 e Radio InBlu.

L’analisi

“I Colori dell’Inclusione” rappresenta uno strumento di analisi e approfondimento su alcuni aspetti significativi del mondo del sociale e di raccolta delle migliori prassi attivate dai differenti soggetti che operano nel settore, in Italia e all’estero. Rappresenta inoltre un’importante chiave di lettura dell’impegno della Banca per la definizione di iniziative di solidarietà e inclusione che abbiano l’obiettivo di contrastare le disuguaglianze. Obiettivo del lavoro di analisi e sistematizzazione dei trend è costituire uno strumento funzionale alla progettazione di attività sociali, consentendo inoltre di individuare interventi per l’inclusione in coerenza con le sei missioni del PNRR.

“L’Italia sta attraversando un momento di crescita importante, più alta degli Usa oltre che della Germania e della media dell’area Euro – ha detto De Felice -. Purtroppo non è una crescita omogenea, non riguarda tutti: interessa meno il Mezzogiorno, abbiamo le donne in ritardo per la partecipazione al mercato del lavoro e una forte crescita della povertà. L’obiettivo del Pnrr deve essere quello di allargare i partecipanti a questo maggiore benessere, a combattere la povertà e a permettere maggiore inclusione sociale”.

Le aree di fragilità

Il documento si compone dell’analisi di 14 aree tematiche collegate all’emergere delle fragilità nel Paese: Transizione Ecologica e Circular Economy, Digital Inclusion, Persone con disabilità, Housing Sociale, Inserimento Lavorativo, Agricoltura Sociale, Terza età, Dipendenza, Violenza di genere, Povertà Infantile, Beni confiscati, Riqualificazione delle periferie, Ripopolamento aree disabitate, Valorizzazione dei beni culturali.

Il Terzo settore rappresenta un patrimonio inestimabile per la società italiana, da tutelare e valorizzare anche alla luce del ruolo prezioso che può svolgere nel sostegno alle famiglie in difficoltà e, più in generale, nella tenuta del Paese. Ma la solidarietà non è territorio esclusivo del Terzo settore ed è sempre più importante il ruolo dei privati nella co-progettazione e nell’individuazione, insieme ai soggetti non profit, di obiettivi e soluzioni.

“Intervenire sulle disuguaglianze”

“E’ emerso a chiare lettere quanto bisogna intervenire sul tema delle disuguaglianze e della tutela dei più fragili nell’economia reale e sociale nel breve periodo – ha sottolineato Elena Jacobs -. L’attesa del largo pubblico è di sostegno alle fragilità e abbiamo visto come I Colori dell’inclusione sia uno strumento di elaborazione per la progettazione sociale che Intesa Sanpaolo si è impegnata a fare già prima della pandemia. Nel piano industriale 2018/2021 Intesa si era data tra i vari obiettivi quello di sostenere le persone più fragili con il programma per i bisognosi. Dovevamo darci un metodo di progettazione attiva. Quindi, con ‘I Colori dell’Inclusionè, abbiamo preso tutti i dati ufficiali, dal Censis all’Istat al Banco Farmaceutico, ne abbiamo fatto un’analisi e una lettura che riteniamo intelligente. Abbiamo capito nei vari territori dell’Italia quali erano le aree di urgente intervento in ambito di inclusione e di sostegno alle povertà”. “Questo – ha concluso Jacobs – è uno strumento che noi aggiorniano continuamente, che serve alle nostre persone per coprogettare ed è uno strumento che dà le best practice, aiuta anche noi a comprendere quali sono le entità del Terzo settore con cui fare pianificazione strategica per interventi sul territorio”.
“E’ stata un’iniziativa molto interessante di conoscenza della situazione economica del Paese, dei bisogni sul versante delle disuguaglianze, dell’attività che una banca come Intesa sta svolgendo su questo fronte, facendone uno dei capisaldi del proprio piano operativo, ma anche – ha sottolineato Morgante – delle azioni che i diversi attori – istituzioni, imprenditori, ambito creditizio, terzo settore – possono fare perchè il Paese cammini tutto insieme”.


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