Una storia. In tre atti. Seguite con attenzione.
Primo atto. Decido di comprare 25 carcasse di treni come rottami (da due società tedesche) a 37.500 euro ciascuno, totale 912.000 euro.
Secondo atto. Rivendo queste carcasse a 80.000 euro ciascuna (a una società polacca) con un ricavo di 7.000.000 di euro: direte, volpini!!! Aspettate un attimo.
Terzo atto. Riacquisto le carcasse, risistemate, rimesse a nuovo, “ravampizzate”, dalla società polacca, al prezzo di 900.000 euro ciascuna, per un totale di 22.500.000 euro!
Sullo sfondo società fantasma, pregiudicati, ricchi premi e cotillons.
Per la Procura della Corte dei Conti il valore effettivo dei treni acquistati è esattamente la metà, poco più di undici milioni.
Per questa ragione è scattato un sequestro dei beni degli amministratori.
Peraltro molti dei treni per così dire nuovi sono parcheggiati in deposito e non hanno mai circolato per problemi…tecnici.
La Ferrovia Sud Est è la più grande ferrovia regionale d’Italia: potenzialmente una straordinaria risorsa della Puglia.
Una grande metropolitana di superficie.
Tagliare tutte le coperture di cui hanno goduto le opacità gestionali a Bari e soprattutto a Roma non è solo giusto ma anche necessario.
La corruzione come le inefficienze sono un costo che impoveriscono il territorio.
Semplicemente non possiamo più sostenerli.
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