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Moody’s assegna outlook negativo all’Italia. Ma il Governo non ci sta: “decisione opinabile”
06 Ago 2022 16:09

L’agenzia Moody’s ha comunicato la variazione dell’outlook per il rating sovrano assegnato all’Italia da “stabile” a “negativo”. Ma per il Ministero dell’Economia è una decisione opinabile. La variazione dell’outlook – spiegano i tecnici del governo – non anticipa necessariamente un imminente abbassamento del rating, piuttosto indica l’avvio da parte dell’agenzia di rating di una fase di monitoraggio che può perdurare anche per molti mesi.

Outlook negativo, una scelta non giustificata dalle condizioni economiche del Paese

Perchè il Ministero contesta questa decisione? “Le condizioni economiche dell’Italia non giustificano tale orientamento – si afferma un una nota del MeF – pur in un momento di rallentamento congiunturale e di tensioni geopolitiche a livello internazionale, accompagnato dall’incertezza relativa alle elezioni politiche del 25 settembre, le condizioni economiche dell’Italia non giustificano tale orientamento.

Secondo i tecnici del Mef, “Superata la fase più acuta della crisi economica causata dalla pandemia, l’Italia ha conseguito tassi di crescita del PIL fra i più elevati dell’Unione Europea. Dopo il 6,6 per cento registrato lo scorso anno, la crescita annuale acquisita del PIL per il 2022 è pari al 3,4 per cento, superiore alle previsioni elaborate in aprile nel DEF. Nel 2021 l’indebitamento netto è sceso significativamente e in misura superiore alle attese. Nei primi sette mesi dell’anno il fabbisogno del settore statale è stato pari a 34,4 miliardi, in miglioramento di circa 45 rispetto allo stesso periodo del 2021; si è fortemente ridotto anche al netto delle sovvenzioni della Recovery and Resilience Facility (10 miliardi). Dopo essere sceso di 4,5 punti percentuali nel 2021, al 150,8 per cento, anche quest’anno il rapporto debito/PIL è atteso diminuire in misura significativa.

Moody’s non tiene conto degli sforzi compiuti dal Paese

Per il governo non vanno trascurati gli sforzi compiuti per l’avanzamento nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: “tutti gli obiettivi sono stati finora raggiunti, inclusi quelli riguardanti le riforme, l’andamento degli investimenti fissi lordi (cresciuti nel 17 per cento nel 2021 e del 13 per cento nel primo trimestre dell’anno rispetto al primo trimestre 2021. Quest’ultima dinamica dovrebbe confermarsi anche nel secondo trimestre), l’evoluzione del mercato del lavoro (l’occupazione in giugno segna un aumento dell’1,8 per cento rispetto all’anno precedente), i progressi compiuti nel conseguimento della sicurezza energetica del Paese (la percentuale di stoccaggio delle riserve di gas naturale ha raggiunto il 74 per cento e continua a crescere regolarmente). Nella giornata di ieri il Governo è nuovamente intervenuto per calmierare il costo dell’energia per imprese e famiglie e per sostenere le fasce più deboli della popolazione – senza modificare l’obiettivo di disavanzo pubblico fissato dal DEF per il 2022”.

Penalizzati per le elezioni politiche?

Riguardo ai fattori politici, le elezioni anticipate non costituiscono un’anomalia nel contesto delle democrazie europee. Restiamo fiduciosi che l’attuazione del PNRR, delle politiche di rilancio degli investimenti e dell’innovazione e della strategia di sicurezza energetica continuerà in modo spedito dopo le prossime elezioni.


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