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Recovery Plan, Corrao: “Più investimenti al Sud per colmare il gap col Nord”
23 Apr 2021 16:39

  • L’europarlamentare chiede maggiore coraggio nel Recovery Plan per aiutare il Sud
  • “C’è una richiesta di andare a ridistribuire verso punto le regioni più ricche i fondi. È inaccettabile”, dice
  • Al Sud servono investimenti urgenti per i tanti settori

Colmare il gap tra Nord e Sud in Italia e quindi rendere uguali le possibilità per tutti i cittadini: a questo dovrà servire il Recovery Plan ma secondo l’europarlamentare Ignazio Corrao così come è stato strutturato il piano non sarà efficace e per questo ha annunciato la sua decisa opposizione al Recovery Plan così come è strutturato.

“No a richiesta di ridistribuire verso regioni più ricche”

“Il recovery plan – dice Corrao in un’intervista – dovrebbe servire a colmare le grandi perdite che ci sono state per via della pandemia, delle questioni strutturali che in Italia vanno avanti da tanti decenni. Una di queste è l’arretratezza di alcune regioni rispetto ad altre. Per questo appare veramente assurdo che ci sia stata una richiesta da parte delle regioni del Nord di rivedere i criteri di assegnazione ad esempio per quanto riguarda i fondi FEAS già assegnati e che erano già stati pensati per cercare, per quel che riguarda l’agricoltura, di colmare comunque un gap produttivo tra le regioni del Sud e le regione del Nord. C’è una richiesta di andare a ridistribuire verso le regioni più ricche i fondi. È inaccettabile”. Per questo Corrao chiede alla Commissione europea d’intervenire nei confronti del Ministero rispetto a una posizione che appare assolutamente fuori da qualsiasi tipo di logica e che va contrastata”.

Mi aspetto maggiore coraggio

Per Corrao la pandemia ha peggiorato il gap tra Nord e Sud e quindi “ora gli interventi dovrebbero mirare a cercare di rendere le possibilità uguali per tutti i cittadini all’interno di uno degli Stati membri”.

Secondo l’europarlamentare quindi “servono investimenti urgenti per i tanti settori. Mi aspetto e spero che ci sia un maggiore coraggio e maggiori investimenti, altrimenti il gap che già esiste finirà a peggiorare nel corso degli anni. Bisogna anche uscire dalla logica che le zone in cui investire, in cui si fanno le strutture più moderne siano quelle del Nord. Il mondo sta cambiando e bisogna avere l’intelligenza d’investire tra quello che può fruttare tra 20 o 30 anni che non è in pianura Padana ma al Sud”.


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