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San Gennaro a Napoli, politici non invitati al Duomo
18 Set 2021 14:19

Domani, domenica 19 settembre, è San Gennaro. Un giorno non come tutti gli altri per i napoletani. Ebbene, come raccontato da Cronachedellacampania.it, l’arcivescovo della città partenopea, don Mimmo Battaglia, non ha invitato i politici.

Inoltre, non ci saranno i candidati sindaci della città, ovvero Gaetano Manfredi, Catello Maresca, Antonio Bassolino e Alessandra Clemente. E non ci sarà neanche il sindaco uscente, Luigi de Magistris, perché impegnato in Calabria per la sua campagna elettorale.

Potranno esserci ‘soltanto’ i vertici delle istituzioni civili e militari. Al Duomo non ci sarà spazio neanche per i sindacati e gli ordini professionali ma solo, quindi, per i fedeli. Per loro a disposizione 400 posti assolutamente a sedere. Sì, perché l’arcivescovo non vuole che ci sia gente in piede. Tutti esauriti, inoltre, i posti all’esterno. Sarà presente, infine, come sacerdote il predecessore Crescenzio Sepe, arcivescovo emerito di Napoli.

SAN GENNARO

Gennaro, nato a Napoli nella seconda metà del III secolo, è eletto vescovo di Benevento. Viene decapitato per ordine di Diocleziano il 19 settembre del 305. Durante l’esecuzione una nobildonna di nome Eusebia riesce a raccogliere in due ampolle il sangue di san Gennaro, custodendolo con molta venerazione.

Dopo l’editto di Costantino un vescovo di Napoli fa traslare solennemente le ossa di san Gennao da Pozzuoli alle catacombe della sua città. Durante il tragitto Eusebia regala al vescovo anche le due ampolle con il sangue del martire. Il fenomeno, che ormai da secoli si ripete, è la liquefazione del suo sangue. La notizia più antica si trova in un autore siciliano, il quale racconta che il 17 agosto del 1389 “fu fatta una solenne processione per il miracolo che il Signor nostro Gesù Cristo ci mostrò nel sangue del beato Gennaro, che era in un’ampolla e si liquefece come se nel giorno stesso fosse uscito dal corpo del Beato”.

Il fatto si ripete ogni anno nell’anniversario del martirio, il 19 settembre, quindi nel primo sabato di maggio, in cui si ricorda la prima traslazione da Pozzuoli a Napoli, e il 16 dicembre, anniversario della terribile eruzione del Vesuvio arrestata, secondo la credenza dei napoletani, per intercessione del loro patrono.


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