';

#Scherzoalsud Sole, pallone, cibo, arte e belle donne. Per una classifica alternativa della qualità della vita
28 Nov 2017 15:01

I soldi non danno la felicità. La felicità la danno le persone vicine, la salute, i viaggi, i libri e tante altre cose. Se hai molti soldi però è più facile avere persone vicine, curarti, viaggiare, leggere ecc. Insomma, i soldi non danno la felicità ma quasi. Con le città invece possiamo togliere il “quasi”. Ormai mezza Italia sta commentando i risultati della classifica della qualità della vita del Sole 24 Ore. Si vive meglio nelle città in cui ci sono meno disoccupazione e criminalità e più servizi. In pratica nelle città ricche. E grazie al cavolo, direbbe quello che non voleva essere volgare.

Inutile andare a vedere le differenze tra Nord e Sud. Una Caporetto. Anzi di più, una Italia-Svezia. Sì, certo, ci sono problematiche antiche e questioni irrisolte, ma il problema gira sempre e comunque intorno ai soldi. Insomma, massimo rispetto per giornalisti e ricercatori che hanno lavorato alla graduatoria, ma qui siamo in una rubrica ironica e permettetemi di citare Aldo Giovanni e Giacomo: “Il mio falegname con le 30 mila lire lo faceva meglio”.

E quindi? E quindi innanzitutto dobbiamo cercar di diventare più ricchi. O almeno meno poveri. Lavorare, investire, progettare, sognare. E su Resto al Sud ogni giorno ci sono storie di persone che ci provano. Oppure risparmiare, come consigliava Zio Paperone. Oppure puntare su altre cose. Loro contano i ristoranti? E noi ci riuniamo in 20 in un casa a friggere panzerotti. Loro contano le palestre? E noi andiamo a giocare a calcetto sul prato del parco. Loro contano gli acquisti online? E noi compriamo l’olio dallo zio, che magari ci fa uno sconto se gli diamo una mano a raccogliere le olive.

Ma dire sempre NO non basta. Serve un’alternativa. Magari sviluppare una classifica alternativa. Ecco i miei personalissimi parametri:

1) Il clima. Che te ne fai di mille negozi se fa freddissimo e non puoi fare una passeggiata a guardare le vetrine?

2) L’andamento della squadra di calcio locale. Vuoi metterti a guardare la serie A su Sky o farlo allo stadio di Crotone o Udine? (lo so a cosa state pensando, sì anche Benevento).

3) La presenza di belle donne (e vabbè, pure di begli uomini). Ok i musei e i monumenti, ma anche le belle naturali sono importanti, no?

4) La qualità del cibo (e del vino, ovviamente). L’occhio vuole la sua parte, ma quella dello stomaco è ancora più importante. A che serve vivere bene tutto il giorno se la sera ceni in un fast food o con una pizza congelata?

5) La presenza di artisti, scrittori, registi, attori, musicisti. Sono questi che dovremmo attirare nelle nostre città, mica solo i nuovi ricchi.
Voi tra Banksy e Briatore chi scegliereste?

Certo, non sono parametri oggettivi, ma almeno invece che di statistiche e polemiche politiche con le amministrazioni precedenti potremmo discutere sui film girati a Napoli o a Milano, o i vini fatti in Salento o in Friuli.
Volete mettere la differenza?


Dalla stessa categoria

Lascia un commento