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Sicurezza di ponti e viadotti, al Sud risorse per 445 milioni di euro
24 Lug 2021 07:34

  • Firmato il decreto che sblocca i fondi per la messa in sicurezza o la costruzione di ponti e viadotti
  • Al Sud è destinato il 39 per cento delle risorse complessive
  • A livello nazionale ci saranno fondi per 1,15 miliardi di euro

Arrivano i fondi per la messa in sicurezza di ponti e viadotti delle strade italiane. Con il Dm siglato il 7 luglio, nel prossimo trienno si dovranno spendere 1,15 miliardi di euro per il ripristino o la costruzione di ponti e viadotti che hanno problemi strutturali di sicurezza.

Il decreto prevede investimenti per 350 milioni di euro quest’anno, 450 nel 2022 e la quota restante di altri 350 milioni nel 2023. Al Sud è stato destinato quasi il 39 per cento dell’ammontare dei fondi, per un totale nel triennio di poco superiore ai 445 milioni di euro. Nel 2021, le regioni meridionali avranno a disposizione 135,7 milioni di euro, una somma identica sarà disponibile nel 2023, mentre nel 2022 arriveranno poco più di 174 milioni di euro.

Le risorse per il Mezzogiorno

La ripartizione delle risorse per il Sud nel triennio, su base regionale:

  • Sicilia: 94,4 milioni
  • Campania: 87,4 milioni
  • Calabria: 65,1 milioni
  • Puglia: 57,8 milioni
  • Sardegna: 36,4 milioni
  • Basilicata: 24,9 milioni

Come sono state assegnate le risorse

Le risorse assegnate sono destinate a diverse attività, tra cui la classificazione del rischio, la verifica della sicurezza, la progettazione, la direzione lavori, il collaudo, controlli in corso di esecuzione e finali, monitoraggio strutturale, rilievi, studi e rilevazioni di traffico. Per la ripartizione delle risorse Le risorse sono stati utilizzati degli specifici indicatoritecnico scientifici:  consistenza della rete viaria; parco circolante mezzi; vulnerabilità fenomeni naturali. Per il calcolo definitivo della ripartizione delle risorse,  a ognuno di quei criteri è stato attribuito uno specifico peso di ponderazione.

Come arriveranno le risorse

Il trasferimento delle risorse alle Province e alle Città Metropolitane sarà eseguito in base a un programma che gli Enti dovranno presentare al Ministero. Il programma deve indicare con chiarezza gli interventi di manutenzione straordinaria e di adeguamento normativo e/o di ricostruzione, gli aspetti connessi alla durabilità degli interventi, ai benefici apportati in termini di sicurezza, di riduzione del rischio, di qualità della circolazione degli utenti ed i relativi costi, nonché il cronoprogramma dei lavori.


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