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Credito di imposta per il Sud, non c’è un limite minimo di investimento
20 Lug 2021 07:20

  • La misura non richiede un limite minimo di investimento
  • Prevede un credito di imposta sui beni strumentali
  • E’ rivolto alle imprese ubicate nel Mezzogiorno

Il credito di imposta per investimenti nel Mezzogiorno (ex legge 208/2015) non richiede un limite minimo di investimento. E’ quanto emerge da una risposta del Sole 24 ore a un’azienda di Ragusa.

“Il limite minimo di investimento di 10 mila euro – si legge nel quotidiano – è invece richiesto alle piccole e medie imprese (con l’esclusione dei settori agricoltura, silvicoltura e pesca) le quali intendono accedere al programma operativo nazionale ‘Imprese e competitività” 2014-2020, che contribuisce al finanziamento nella misura in esame”.

Che cos’è il credito di imposta per investimenti nel Sud

Il credito di imposta per il Mezzogiorno è favore delle imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo, nella misura massima del 20 per cento per le piccole imprese, del 15 per cento per le medie e del 10 per cento per le grandi.

Come fruirne

Per fruire del credito d’imposta, i soggetti interessati devono presentare all’Agenzia delle entrate un’apposita comunicazione nella quale devono essere indicati i dati degli investimenti agevolabili e del credito d’imposta del quale è richiesta l’autorizzazione alla fruizione.

Chi non può ottenerlo

L’agevolazione non si applica ai soggetti che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché ai settori creditizio, finanziario e assicurativo. L’agevolazione, inoltre, non si applica alle imprese in difficoltà’. Per i crediti d’imposta Sisma e ZES sono esclusi dal beneficio anche i soggetti che operano nei settori dell’agricoltura e della pesca e acquacoltura.


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