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I bar di Roma che riciclano i soldi della camorra
12 Apr 2014 09:43

Nuovo colpo ai fratelli Righi – Antonio, Salvatore e Luigi -, considerati riciclatori dei clan della camorra a Roma: sequestrati beni per 7 milioni di euro.

Oggi i carabinieri hanno messo i sigilli ad altri bar, pizzerie e gelaterie nel cuore di Roma riconducibili ai tre imprenditori napoletani finiti in manette lo scorso gennaio nell’ambito della maxi-inchiesta che ha colpito una delle famiglie più solide e temibili della criminalità campana, quella capeggiata da Edoardo Contini, di cui i fratelli Righi – due ancora in carcere ed uno rimesso in libertà dal Riesame – erano, secondo l’accusa, il terminale romano.

Tre mesi fa vennero arrestate 90 persone e sequestrati beni per un valore di 250 milioni di euro, tra tra cui 23 esercizi commerciali nel centro storico della Capitale. E tra questi alcuni locali appartenenti alla catena ‘Pizza Ciro‘.

Il nuovo procedimento di prevenzione, affidato al Tribunale di Roma, ha portato ad un sequestro di beni e quote societarie per 7 milioni di euro.

Ancora una volta si tratta di negozi nel pieno centro della Capitale, nelle strade dello shopping e del turismo. Uno dei bar è in via del Bottino, stradina con vista sulla scalinata di Trinità dei Monti, altri due (che erano anche gelateria e pizzeria), invece, a due passi da Piazza Navona, vicino alla chiesa di Sant’Apollinare.

Tutti sono formalmente di proprietà di Alfredo Mariotti, vecchia conoscenza dei fratelli Righi ed indagato anche lui dalla procura di Napoli per concorso esterno in associazione camorristica. Sarebbe stato lo stesso Mariotti, negli anni Novanta, a “introdurre” gli imprenditori campani sul territorio romano.

Secondo quanto accertato dagli investigatori, per diverso tempo hanno operato insieme nel riciclaggio di denaro sporco.

I carabinieri hanno sequestrato anche un’altra gelateria, questa volta di proprietà dei Righi, in via del Tritone. Tutti gli esercizi, ben avviati sul territorio, erano gestiti da un cittadino cubano e da altri prestanome, assoldati dal gruppo criminale.

Ora i bar saranno affidati ad un amministratore giudiziario e continueranno a restare aperti per evitare danni alle attività commerciali e ai lavoratori, in attesa dell’eventuale confisca e il definitivo passaggio dei beni allo Stato.

I Righi erano proprietari anche di altri beni sequestrati oggi dai carabinieri. Sigilli sono stati apposti a tre appartamenti ed alcuni terreni a Villaricca, nel Napoletano, e ad una società, appena acquistata, a Reggio Calabria.


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