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Il fondatore della missione per i poveri di Palermo vuole lasciare. “Stanco di lottare”
08 Set 2014 08:56

Dice di essere “stanco di lottare contro i mulini a vento, l’eccessiva burocrazia e l’indifferenza che mi opprimono e mi schiacciano quotidianamente, siamo ormai al limite delle forze fisiche e mentali”.

Ed è per queste ragioni che il missionario laico Biagio Conte annuncia di volere lasciare Palermo e abbandonare al suo destino la Missione Speranza e Carità, da lui fondata, dopo 25 anni di attività come sostiene “di volontariato sempre al fianco degli ultimi”.

Si ritirerà “sulle montagne e nella madre terra, sicuramente più generosa”. E’ duro il suo atto di accusa verso le istituzioni: “Avete lasciato soli i poveri, i più deboli, e adesso – afferma come riportato da alcuni quotidiani locali – La Missione, che ha operato gratuitamente per portare aiuto ai più bisognosi, non e’ stata compresa, ancor peggio non e’ stata accettata: in particolare mi sento lasciato solo dai titolari delle tre strutture; Regione, Comune, Demanio”.

Il sindaco Leoluca Orlando questa mattina ha chiesto al prefetto Francesca Cannizzo un incontro per esaminare la situazione “complessiva dell’attività della Missione Speranza e Carità”. “Decido a malincuore di restituire le tre strutture, tutte nella zona della Stazione Centrale di Palermo, l’ex disinfettatoio, l’ex istituto Santa Caterina e l’ex caserma aeronautica dove attualmente sono alloggiati gli accolti”, afferma Conte.

“Autorità, riprendetevele – aggiunge – e vi prego anche tutti gli accolti; purtroppo non riesco più a garantire loro la luce, il gas, l’acqua, i viveri, le medicine e i tantissimi bisogni, per poter portare avanti le comunità”.

“Spero – conclude – che tutti siate a conoscenza di quanto la Missione ha donato e contribuito per aiutare questa martoriata città di Palermo, ma mi rendo conto adesso che non si può fare niente di buono in questa terra di Sicilia, Italia, Europa”.


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