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La crisi premia il pollo. E l’allevamento della provincia di Foggia
21 Mag 2014 08:04

Le vendite dei nostri prodotti continuano a crescere perché la carne bianca ha una serie di plus che la premiano in tempi di crisi. Casomai la crisi la sentiamo sui margini, che risentono dello sforzo di tenere i prezzi bassi e le varie offerte promozionali“. E’ quanto osserva Francesca Amadori, responsabile corporate communication del gruppo guidato dal padre Francesco, nell’annunciare i piani di sviluppo del colosso alimentare con quartier generale a San Vittore di Cesena.

Amadori prevede investimenti di 200 milioni di euro in 5 anni. In particolare nello stabilimento di Cesena sono stati programmati investimenti importanti, anche nel settore energetico e ambientale come un nuovo rendering per la lavorazione dei sottoprodotti della macellazione costato 25 milioni di euro, un polo energetico (centrale termica e cogenerazione) da 8 milioni di euro e un biodigestore anaerobico da 3,5 milioni di euro.

Nel periodo di crisi – sottolinea Francesca Amadori – hanno tenuto anche le vendite del prodotto top del gruppo, quel pollo campese allevato all’aperto che si sta dimostrando una vera risorsa per la provincia di Foggia e che nei primi quattro mesi dell’anno ha registrato un aumento delle vendite del 10%. Diversi agricoltori sono diventati allevatori in partnership con Amadori e stanno avendo buoni riscontri sul piano della redditività“. In tredici anni si è passati da sei a 100 allevamenti. La produzione si attesta in circa 7.500.000 capi anno e rappresenta il 7% del fatturato globale di Amadori che nel 2013 si è attestato a 1,2 miliardi di euro.


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